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La zona zona del Monte Briasco durante la Resistenza fu un punto di snodo delle unità partigiane guidate da Cino Moscatelli perché, oltre a rappresentare una via di comunicazione tra la bassa Valsesia e la zona dei laghi, era percepita come un luogo sicuro, relativamente al riparo da rastrellamenti e rappresaglie delle forze nazifasciste.

Sulla cima della montagna convergono i territori di quattro diversi comuni: Civiasco, Varallo Sesia, Cellio con Breia e Madonna del Sasso. Il monte sorge tra due colli che si aprono sullo spartiacque Valsesia/Lago d'Orta: verso sud-est il Passo del Cambocciolo (947 m s.l.m.) e verso nord la Colma di Civiasco (928 m s.l.m.). 
Sulle grandi pietre della vetta, dove è stata eretta una croce e sono state collocate alcune lapidi, si gode un eccellente panorama; la vista spazia sul Lago d'Orta e sulle montagne ossolane e lombarde. Verso la Valsesia il panorama è limitato dal bosco, ma, quando gli alberi sono spogli, sono ben visibili il Monte Rosa, i Mischabel, numerose cime minori ed anche alcuni paesi della bassa valle.





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Monte Briasco



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